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2022-10-15 04:50:23 By : Mr. Lin ZH

Un giudice brasiliano ha ordinato ad Apple di pagare 5.000 real brasiliani, poco più di 1.000 dollari, ad un cliente che ha acquistato un nuovo iPhone. Il motivo? Il danno procurato con l'eliminazione, sin dal modello 12, dell’alimentatore dalla confezione. Una mossa considerata illegale e abusiva, secondo gli atti di un processo del 14 aprile

Il giudice Vanderlei Caires Pinheiro di un tribunale civile della città di Goiânia ha stabilito che l’operazione con cui la Mela chiede ai consumatori di acquistare a parte un alimentatore è una "vendita vincolata" o obbligata, per far sì che l’unico accessorio presente con gli iPhone, il cavetto di ricarica, funzioni adeguatamente.

Il riferimento è alla possibilità che un cliente voglia sfruttare pienamente la velocità e qualità di ricarica del suo nuovo telefono. Per farlo, necessita per forza di un alimentatore Apple, sebbene sul mercato se ne trovino a dozzine di compatibili con il cavetto in confezione.

Il giudice ha affermato che Apple ha "obbligato il consumatore ad acquistare un secondo prodotto di sua esclusiva fabbricazione", definendolo una "pratica commerciale abusiva e illegale". A sua difesa, il colosso americano ricorda che ogni iPhone è dotato di un cavetto che, all’estremità opposta dell’ingresso Lightning, vede un connettore USB-C, che è oggi lo standard per tanti caricabatterie. Ciò consente di agganciare al filo stesso qualsiasi adattatore in commercio.

Peccato che per Vanderlei Caires Pinheiro l’argomentazione non sia corretta, visto che il beneficio di una ricarica ottimale si ottiene con le due parti entrambe di Apple, come peraltro accade anche per altri produttori di telefonia, tra cui Samsung (la ricarica veloce non avviene se usate alimentatori o cavetti di terze parti).

In aggiunta, il giudice sottolinea che in giro ci sono ancora troppi alimentatori che supportano un ingresso USB classico (quello grande) e non di tipo-C, riducendo così il ventaglio di scelta per l’utente, che si ritroverà a dover comprare l’alimentatore da parete di Apple.

Rigettata al mittente anche la motivazione secondo cui il produttore ha smesso di fornire in confezione con gli iPhone l'adattatore per andare incontro all’ambiente. Pinheiro, giustamente, ricorda come la compagnia non abbia smesso di produrli del tutto ma semplicemente li proponga al di fuori della scatola di vendita, con un surplus economico importante.

"Non è appropriato che una misura del genere cerchi di ridurre gli impatti ambientali, poiché l'imputato continua a produrre un accessorio così essenziale, vendendolo separatamente” sono le parole di Pinheiro. Apple ha annunciato per la prima volta che avrebbe smesso di fornire alimentatori con l’iPhone 12 nel 2020, decisione che il governo brasiliano ha ritenuto abusiva. Non a caso, nel 2021 aveva già multato la Mela con una sanzione di 2 milioni di dollari per la pratica scorretta, affermando come il gigante della tecnologia non fosse riuscito a dimostrare il "guadagno ambientale" pubblicizzato.

C’è da dire che a seguito della mossa anche altri brand hanno intrapreso una simile politica. Tra tutti Samsung, che dalla serie dei Note 10 e poi Galaxy S21 ha eliminato dalle confezioni di vendita gli adattatori a muro, dopo aver rinunciato anche agli auricolari cablati. In alcuni paesi, come la Francia, molte compagnie sono obbligate a inserire almeno le cuffiette nel pacchetto, per via delle legge nazionale sulla prevenzione delle radiazioni sull’uomo durante le telefonate.